Prestiti cambializzati per professionisti con partita IVA

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Un prestito cambializzato altro non è che un finanziamento, ovvero un prestito personale, che possiede determinate condizioni. Si tratta, infatti, di una particolare tipologia che utilizza le cambiali per la restituzione del denaro. La sua particolarità – e il suo lato positivo – consiste nel fatto che il prestito in questione viene concesso anche a chi normalmente non lo otterrebbe tramite una normale banca (perché cattivo pagatore, protestato o in possesso di garanzie non sufficienti). Nei prossimi paragrafi ci dedicheremo a una particolare categoria, quella dei liberi professionisti con partita IVA, e vedremo come ottenere un prestito cambializzato. Prima, però, cercheremo di capire nel dettaglio come funziona questo particolare tipo di prestito per avere tutte le informazioni utili in caso lo volessimo richiedere.

Cos’è e come funziona un prestito cambializzato

Come accennato nell’introduzione un prestito cambializzato è una particolare tipologia di finanziamento che possiede la particolarità di utilizzare la cambiale per la restituzione del denaro.

Cos’è, di preciso, una cambiale?

É un titolo di credito tramite il quale il debitore (chi ottiene il denaro in prestito) effettua una promessa di pagamento al beneficiario (chi presta i soldi) entro una certa data. Il beneficiario può essere un’agenzia finanziaria oppure un privato. 

Il prestito cambializzato possiede alcune caratteristiche che lo rendono diverso da ogni altro tipo di finanziamento. Si tratta, infatti, di un prestito personale, concesso velocemente anche in caso di assenza di busta paga. Inoltre non è necessario giustificarne la finalità, può essere utilizzato per scopi personali, per saldare un altro debito o per qualsiasi altro scopo. Lo può richiedere anche chi non possiede un contratto di lavoro a tempo indeterminato. La somma di denaro concessa può variare da un minimo di 500 euro a un tetto massimo di 10.000 euro, anche se alcune finanziare concedono prestiti molto più alti che si aggirano fino a circa un massimo di 50.000 euro, in base alla maggior presenza di garanzie dimostrabili.

Il fatto di poter ottenere il prestito anche senza la presenza di busta paga non deve trarre in inganno. Il prestito, infatti, deve in ogni caso esser ripagato in quanto nessuna finanziaria concede disponibilità di liquidi senza aver la garanzia della restituzione totale della somma. Si tratta, seppur di un sistema che agevola chi non otterrebbe altrimenti un prestito, solo di una variazione alle classiche garanzie richieste dalle banche. Sono comunque richiesti alcuni requisiti per accedervi.

Cosa può esser utilizzato come garanzia se non si possiede una busta paga?

Dipende dall’agenzia di credito. Il lato positivo di questo tipo di prestito sta proprio nella flessibilità e nella personalizzazione della richiesta. Normalmente, comunque, viene richiesto il cud di un anno di lavoro se si possiede un contratto atipico, oppure la firma di un garante o ancora l’ipoteca di un immobile. Le variabili sono molte e, come detto prima, devono essere valutate da caso a caso.

Questo sono le linee guida generali, cioè ciò che dovresti sapere prima di prendere in considerazione l’idea di richiedere un prestito cambializzato. Ora, invece, analizzeremo nel dettaglio la situazione dei prestiti cambializzati per professionisti con partita IVA.

Il prestito per autonomo con partita IVA

Partiamo con una piccola premessa. La partita IVA consiste in un numero di 11 cifre utilizzato per definire un contribuente. Essa deve essere aperta in caso di attività economica continuativa e abituale da parte di un libero professionista, di una ditta collettiva o individuale.

Per legge deve soddisfare due condizioni:

  1. La prestazione deve durare continuativamente per più di 30 giorni consecutivi
  2. Il compenso complessivo deve essere superiore a 5.000 euro

Se queste due condizioni non vengono soddisfatte la partita IVA, per legge, non deve essere aperta. In caso contrario è assolutamente necessaria. Ora che sappiamo cos’è una partita IVA vediamo come si configura il prestito cambializzato per chi la possiede.

Questa particolare tipologia di prestito, nel lessico finanziario, viene definita prestito per autonomo con partita IVA. Può essere richiesto da tutti i possessori della suddetta per ottenere un prestito che normalmente varia da un minimo di 1500 euro ad un tetto massimo di 30.000 (ma, come visto precedentemente, ci possono essere variazioni in base alle garanzie per ottenere un massimo di 50.000 euro). Il metodo di restituzione rimane la cambiale e la durata del piano, che normalmente si aggira sui 60 mesi, può arrivare a una massimo di 120 mesi (tempo normalmente non concesso per i prestiti personali). Ogni cambiale possiede lo stesso importo e il tasso di interesse è fisso.

La differenza rispetto a un normale prestito cambializzato consiste nel fatto che questa particolare tipologia ha la finalità di finanziare l’attività del libero professionista e non rientra, quindi, nella sfera dei prestiti personali. Ciò si traduce in un enorme vantaggio dato che, in questo modo, è possibile ottenere più facilmente il denaro in prestito (sia per lanciare l’attività, sia per saldare debiti precedenti) e ottenere condizioni maggiormente vantaggiose per la propria attività.

Ora, però, è necessario fare delle distinzioni. Il prestito cambializzato, infatti, può essere richiesto, oltre che da un normale possessori partita IVA, anche:

  • Da un cattivo pagatore in possesso di partita IVA
  • Da un protestato in possesso di partita IVA

Cioè da chi è un lavoratore autonomo segnalato. In tutti questi casi ci sono delle differenze che vedremo nei prossimi paragrafi.

Per coloro che sono cattivi pagatori in possesso di partita IVA

Un cattivo pagatore è un soggetto che non è riuscito, in passato, a far fronte a una o più rate di un finanziamento. Questo può avvenire per differenti motivi: negligenza e poca puntualità nel pagare le rate o problemi economici che hanno portato all’insolvenza. Dopo il mancato pagamento di due rate consecutive, e la ricezione di un sollecito al pagamento, si finisce nella lista dei cattivi pagatori.

Questo, tuttavia, non impedisce di ottenere un prestito cambializzato. Presso la sede di una finanziaria oppure tramite dei siti online, è possibile comunque richiedere delle cifre in prestito (variabili in base al grado di affidabilità del lavoratore autonomo). Il prestito risulta estremamente personalizzato in base alla propria situazione e si configura come una delle poche soluzioni possibili per ottenere denaro in prestito. É necessario, tuttavia, presentare delle garanzie solitamente tramite un garante.

Il garante è una terza persona che onorerà il debito in caso di insolvenza da parte del richiedente, deve trattarsi di una persona non inserita nella lista dei cattivi pagatori e non protestata. 

In alternativa è possibile utilizzare come garanzia un immobile che verrà ipotecato in caso di insolvenza del debito.

Per coloro che sono protestati in possesso di partita IVA

Anche in caso di protesto, ovvero di segnalazione di un mancato pagamento di un titolo di credito (cambiale, vaglia cambiario o assegno), è possibile richiedere un prestito cambializzato per autonomi con partita IVA. Anche in questo caso, come nel precedente, è necessario presentare qualche garanzia in più oltre alla normale documentazione richiesta.