Indice dei contenuti
- Come funzionano
- Caratteristiche del prestito
- Quanto può essere richiesto?
- Chi può richiederlo
- La documentazione
- Tan e Taeg sulle rate delle cambiali
- Il tasso di interesse
- Quanto tempo ci vuole per ottenere il prestito
- Di chi diffidare
Cosa sono i prestiti cambializzati per pignorati? Si tratta di una forma di prestito personale dedicata a chi ha subito delle azioni di pignoramento a seguito di un mancato pagamento e non può più richiedere un finanziamento presso gli istituti di credito tradizionali. Sono compresi anche i segnalati Crif, soggetti che hanno perso l’affidabilità nella restituzione del credito.
La fiducia nel rimborso delle rate viene per questo motivo data dalla cambiale. Una forma di credito molto simile al bollettino postale, che prevede il pagamento degli importi con una determinata scadenza, ma che ha valore esecutivo: se non si effettua il pagamento del debito, l’agenzia finanziaria può rifarsi sul bene dato in garanzia all’atto della sottoscrizione del contratto del finanziamento, bene che molto spesso ha un valore superiore alla somma richiesta.
Come funzionano
I prestiti cambializzati per pignorati funzionano come un prestito personale tradizionale, con cinque importanti differenze:
- sono erogati esclusivamente da agenzie finanziarie che NON fanno capo a un istituto bancario tradizionale
- sono studiate per i soggetti che hanno già avuto delle difficoltà nella restituzione del credito, che sono stati segnalati al Crif e per questo motivo la documentazione richiesta è differente e in relazione al ‘grado di affidabilità’
- sono richieste delle garanzie in rapporto alla somma richiesta
- gli importi sono restituiti tramite cambiale con efficacia esecutiva
- molto spesso è richiesto un garante, ovvero una persona che rimborserà il credito per voi, nel caso vi troviate ‘in nuova difficoltà’ nel corrispondere il debito.
I prestiti cambializzati non prevedono di giustificare la somma richiesta, ma i soggetti pignorati devono essere in possesso di garanzie e documentazione che assicurino la restituzione regolare della somma richiesta. La maggiore garanzia in questo caso è proprio la cambiale, che sostituisce il bollettino postale per il pagamento delle rate e il bene di valore uguale e superiore che il soggetto deve presentare a garanzia delle restituzione del debito. La cambiale è infatti titolo esecutivo e nel caso di insolvenza, il bene viene pignorato. Nel caso in cui invece una terza persona abbia fatto da garante, sarà questa a dover corrispondere le somme richieste.
Caratteristiche del prestito
Il soggetto che ha precedentemente subito un pignoramento e presentata una segnalazione al Crif, richiede un prestito ad un’agenzia finanziaria che eroga questa tipologia di credito – si ricorda che gli istituti bancari tradizionali non trattano questa forma di prodotto finanziario – e tramite la cambiale fa una promessa di pagamento in base ad un piano di ammortamento, un numero di rate con importi dilazionati in rapporto alla cifra richiesta e una determinata scadenza, proprio come un prestito personale tradizionale.
L’unica differenza è che non vi è nessun bollettino o addebito su conto corrente; non vi è la possibilità di non pagare, perché al mancato pagamento, l’agenzia si rifarà sul bene che avete dato in garanzia: una casa di proprietà, per esempio, grazie solo alla firma sulle cambiali.
PRESTITO CAMBIALIZZATO PER PIGNORATI | CARATTERISTICHE |
---|---|
IMPORTO EROGABILE | Da 500 a 10.000 euro in base alle garanzie |
FINALITA’ | non si deve giustificare la somma |
REQUISITI | – contratto a tempo indeterminato – contratto a tempo determinato della durata del piano di ammortamento |
GARANZIE | – entrata fissa mensile – bene immobile da sottoporre a ipoteca – tfr – garante |
DOCUMENTAZIONE | – carta d’identità – codice fiscale – certificazione lavoro (Cud) – tfr – certicazione di possesso di un immobile |
ES.IMPORTO CAMBIALE | IMPORTO: 10.000 euro DA RESTITUIRE: 13.000 euro circa IMPORTO MENSILE: 190 euro circa DURATA: 60 cambiali mensili TAN: 7,40% TAEG: 8,80% COSTO CAMBIALE: 110 euro* *11 per mille dell’importo erogato |
TAN E TAEG | Da 7,50 a 10-11% |
TEMPI DI ACCETTAZIONE | 48 h in relazione al passato creditizio e alla tipologia di pignoramento |
RIFIUTO | Possibile, sopratutto se non si ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato |
Quanto può essere richiesto?
Il prestito cambializzato per pignorati permette di richiedere degli importi che vanno dai 500 ai 10mila euro, ma con qualche limitazione: è importante far presente che anche con la firma delle cambiali, le agenzie di credito che offrono questa tipologia di finanziamento hanno delle riserve sui soggetti che hanno già subito un pignoramento, ovvero il sequestro di beni a seguito di un mancato pagamento. Questo perché in un tradizionale prestito personale, il pignoramento è l’ultima possibilità che l’istituto bancario o le agenzie hanno per il recupero del credito, a seguito di numero sollecitazioni, richieste, varie possibilità di pagamento, dilazione del debito – insomma, il pignoramento presuppone un cliente ‘che non paga nemmeno dopo avergli dato numerose occasioni’.
Il passato creditizio comporta dunque, oltre alle cambiali con le quali l’agenzia potrà recuperare il credito, anche delle forme di garanzie maggiori per evitare che la situazione di mancato pagamento si ripeta. Non bisogna dunque farsi illusioni sulla riuscita di ottenimento della somma, è anche possibile che si ottenga un rifiuto.
Le agenzie finanziarie che offrono prestiti cambializzati per pignorati hanno comunque molto spesso anche un loro sito web per poter essere contattate e richiedere un preventivo, in modo da poter ottimizzare i tempi anche con l’avvio di più domande e valutare la proposta maggiormente interessante. Da un rapido giro sul web, abbiamo tuttavia visto che esistono delle agenzie finanziarie che erogano importi che anche oltre ai 10.000 euro in relazione alle garanzie in possesso del soggetto e la produzione di una documentazione che attesti la reale possibilità di pagare, come per esempio un contratto a tempo determinato o la pensione di importi uguali o superiori a una o due rate mensili. La procedura di recupero avviene infatti alla prima cambiale non pagata, dunque uno stipendio o una pensione potrebbero compensare il debito.
Per farsi un’idea è utile consultare il web con la ricerca di ‘prestiti cambializzati per pignorati‘ in modo da poter verificare le garanzie richieste, il Tan e il Taeg che corrispondono alla percentuale di interessi sulla rata e da pagare con la cambiale, che costituiscono la parte più importante da valutare prima di richiedere un nuovo prestito. Tan e Taeg infatti indicano la somma totale da pagare. In parte potrebbero esservi di aiuto i calcolatori online di prestiti che producono un preventivo con gli importi della rata, considerando:
- età
- passato creditizio
- posizione lavorativa
- garanzie
La somma complessiva erogabile e gli importi mensili da corrispondere con le cambiali sono organizzati su un piano di ammortamento personalizzato in relazione alla situazione finanziaria del soggetto e in genere variabile dai 12 ai 60 mesi con una media di Tan e Taeg dal 4,50% al 9,25%. È necessario mettersi il dubbio sulla fattibilità delle restituzione del credito e sulla regolarità del finanziamento proposto nel caso in cui Tan e Taeg superino il 10%, in quanto potrebbe corrispondere a delle somme finali troppo alte da versare, incorrendo a nuove problematiche nella restituzione del debito. Solo che con le cambiali si perderebbe il bene posto a garanzie del prestito nel tempo di una sola rata scaduta.
PER PIGNORATI | CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO | CON POCHE GARANZIE |
---|---|---|
SOMMA EROGABILE | 10.000 euro MAX | 5.000 euro MAX |
IMPORTO DOVUTO | 11.900 euro | 5.650 euro circa |
RATA MENSILE | 166,00 euro circa | 120,00 euro circa |
DURATA | 60 cambiali | 48 cambiali |
TAN | 7,50% | 8% |
TAEG | 7,90% | 8-10% |
COSTO CAMBIALE | 110 euro | 55 euro |
Chi può richiederlo
I pignorati, soggetti che nel loro passato creditizio non hanno corrisposto le rate di un finanziamento e l’agenzia di credito ha avviato verso i loro confronti delle azioni di rivalsa su beni di proprietà o sul bene acquistato con la somma erogata. Il pignoramento o il sequestro di altri beni per il recupero crediti prevede anche la segnalazione al Crif, un ente che stende una lista di soggetti ‘che non hanno pagato’, al quale si toglie la fiducia nella restituzione di un debito, motivo per cui non avranno più la possibilità di accedere al credito, almeno non tramite istituti bancari tradizionali.
L’eccezione è data solo da agenzie che prevedono una forma di finanziamento studiata proprio per questa tipologia di soggetti, rifacendosi con uno strumento, come la cambiale, che prevede la certezza del recupero del credito, in quanto già pattuito in fase di stipula del contratto: un bene che viene dato in pegno, per dirla in sintesi.
I pignorati devono dunque avere delle garanzie per assicurare la restituzione del debito, sempre in rapporto anche alla somma richiesta naturalmente, così anche la risposta di accettazione del finanziamento o rifiuto:
- contratto a tempo indeterminato
- contratto a tempo determinato però all’interno della durata del piano di ammortamento e delle rate da pagare con le cambiali
- bene di proprietà di valore uguale o superiore alla somma richiesta
- canone di locazione di un’abitazione (con qualche limitazione in relazione alla somma che deve corrispondere a importi superiori rispetto alla cambiale firmata)
- garante, terza persona che potrebbe pagare per noi
- non si devono avere altri finanziamenti in corso
- non deve essere aperto nessun processo di pignoramento
Senza almeno una di queste garanzie, un pignorato non può accedere al credito. Inoltre il garante non può essere una persona qualsiasi, ma non deve avere altri finanziamenti in corso, deve avere un contratto a tempo indeterminato o pensione. In questo ultimo caso, il garante deve avere anche un’età fattibile al rimborso, e non oltre i 70/75 anni. La società finanziaria studia e valuta la situazione finanziaria del richiedente e costruisce un piano di rimborso fattibile nel tempo in base alle reali disponibilità economiche del soggetto.
La documentazione
Si tratta delle garanzie della restituzione del debito che andrete a presentare all’agenzia finanziaria a cui richiedete il prestito e su cui si potranno rifare tramite la forma della cambiale nel caso in cui ‘non paghiate’. Ad eccezione del documento di identità e del codice fiscale, è dunque necessario presentare:
- un contratto di lavoro, un documento che lo dichiari anche a tempo determinato, co.co.co, collaborazione, etc., con limitazioni in relazione alla durata del piano di ammortamento
- certificato di reddito per soggetti senza busta paga nel caso in cui non si abbia la possibilità di certificare il proprio lavoro, ma lo si ha. È utile recarsi presso l’istituto bancario nel quale si ha il conto corrente o alle Poste in modo da poter certificare dei versamenti regolari che attestino una retribuzione mensile o un’entrata fissa.
- certificazione di possesso dei beni che si sottopongono a garanzia con la firma sulle cambiali, un immobile di proprietà di valore uguale o superiore agli importi richiesti
- Tfr, il trattamento di fine rapporto, nel caso si abbiano degli anni di lavoro che hanno permesso l’accumulo di somme importanti: la somma richiesta per il finanziamento deve corrispondere almeno al 20% del tfr. Per legge non è infatti possibile utilizzare tutta la somma del Trattamento di Fine Rapporto ma solo una quota corrispondente a un quinto.
- garante, una terza persona con contratto a tempo indeterminato, senza altri finanziamenti in corso che certifica la reale possibilità di corrispondere il debito in caso di mancato pagamento delle cambiali.
*Nel caso in cui si scelga di avvalersi del garante all’atto della sottoscrizione del prestito cambializzato generalmente non è necessario presentare altre garanzie o impegnare altri beni.
La documentazione indicata sopra costituisce tutto ciò che potrebbe essere richiesto dall’agenzia finanziaria a un soggetto pignorato, ma non necessariamente potrebbero essere richiesti tutti i punti. Molto dipende dalla somma o dagli importi non corrisposti o anche dalle garanzie che il soggetto ha al momento di questa sottoscrizione del prestito e che al momento del pignoramento non aveva. Il richiedente può anche aver cambiato la propria situazione finanziaria rispetto all’epoca in cui non corrispose le rate del prestito.
Tan e Taeg sulle rate delle cambiali
L’importo delle rate mensili delle cambiali del piano di ammortamento viene valutato in base alla documentazione presentata, se si ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato e la propria retribuzione mensile. L’agenzia finanziaria studia l’importo che realisticamente può essere saldato mensilmente considerando:
- spese preesistenti
- stile di vita
- importi retribuzione
- importi altro reddito
La somma che è possibile erogare – non è infatti detto che l’agenzia accetti di erogare l’intera somma richiesta, ma che la riduca in base ai calcoli di regolare restituzione – e il piano finale di importo cambiale, durata e sopratutto Tan e Taeg, che costituiscono gli interessi che aumentano in base al rischio di mancata restituzione, sono dunque variabili in base a:
- categoria di lavoratore e la durata del contratto
- importo della retribuzione (il reddito)
L’importo della rata della cambiale è stabilito in sede contrattuale a seguito dell’analisi della somma che realisticamente potrà essere rimborsata dilazionata in un periodo dai 12 ai 60 mesi (5 anni), in base alla tipologia di contratto di lavoro, se a tempo determinato o indeterminato. La rata della cambiale è data dalla somma di:
- Tan (interessi sulla somma richiesta)
- Taeg (spese accessorie, amministrative e di apertura della pratica, registrazione del contratto di finanziamento, costo assicurazione in caso di insolvenza o cambiale scoperta)
È naturale che gli interessi richiesti (Tan) siano superiori ad un finanziamento tradizionale richiesto in un istituto bancario: il rischio di insolvenza è più elevato; il soggetto ha perso la fiducia degli istituti di credito, non avendo già saldato i finanziamenti precedenti. È anche vero però che il soggetto potrebbe aver mutato la propria condizione finanziaria ed essere al momento della sottoscrizione del prestito avere le possibilità di restituzione.Scegliendo la cambiale si ha la possibilità di accedere di nuovo al credito e regolarizzare un rapporto di prestito, anche andando incontro in questo caso a un Tan e Taeg più alto, che normalmente si aggira per i pignorati dal 4,50% al 9,50%.
In caso di contratto a tempo determinato, questo può attestarsi dal 4,50 al 5,50%, per poi sollevarsi con altre tipologie di lavoratori e le garanzie esibite, fino ad arrivare al 9%.
Gli interessi applicati sugli importi della cambiale, che generalmente ha un scadenza mensile in giorni molto vicini all’erogazione dello stipendio, sono direttamente proporzionali alla percentuale di rischio di mancato rimborso, anche se negli ultimi tempi – in considerazione dell’aumento del numero delle richieste di prestito anche da parte di questa categoria di lavoratori – è possibile trovare soluzioni con un Tan e Taeg medio del 4,50-7%. Di seguito un esempio di prestito cambializzato per pignorati – dunque con un contratto di lavoro – per un importo di 10mila euro e un piano di ammortamento di 5 anni con 60 cambiali con scadenza mensile.
PER PIGNORATI | IMPORTI E RATE |
---|---|
IMPORTO RICHIESTO | 10. 000 euro |
IMPORTO DOVUTO | 13/14.000 circa |
IMPORTO CAMBIALE | 190/210 euro circa |
DURATA | 60 mesi |
TAN | 8% medio |
TAEG | 8,50 medio |
COSTO CAMBIALE | 110 euro |
Il tasso di interesse
Valutate inoltre la tipologia del tasso di interesse scegliendo accuratamente tra fisso o variabile. Questo influenza pesantemente l’importo mensile da corrispondere, anche se la vera differenze non è tanto nella somma da restituire quanto nel rischio della variazione dell’importo da corrispondere:
- tasso fisso: se si desidera pagare lo stesso importo mensile per tutta la durata del finanziamento
- tasso variabile: l’importo della cambiale potrebbe essere più basso, ma varia in base alle logiche di mercato, motivo per cui come potrebbe ridursi, potrebbe anche aumentare, arrivando a delle somme che potreste anche non poter pagare.
Quanto tempo ci vuole per ottenere il prestito
Un prestito cambializzato permette di ridurre la tempistica di erogazione del credito solo nel caso ci siano delle buone garanzie per la restituzione del debito, come per esempio, un contratto di lavoro a tempo indeterminato o una pensione di importo fattibile nella stesura di un piano di ammortamento de degli importi sulla cambiale facilmente rimborsabile. In questo caso la tempistica si attesta dalle 24 alle 48 ore.
Se si esibiscono invece altre tipologie di garanzie, l’agenzie dovrà valutare la situazione di debito precedente e le motivazioni che hanno portato al pignoramento, oltre anche al numero dei solleciti ricevuti, se alcune somme sono state saldate, etc. In questo caso i tempi si allungano, se non si hanno delle garanzie atte a non considerare la posizione creditizia precedente: oltre le 48 h, o anche la possibilità di rigetto della domanda.
Se si è pignorati e dunque segnalati al Crif, richiedere un prestito cambializzato può però essere la sola soluzione per ottenere un finanziamento.
Sul web è possibile ridurre la tempistica richiedendo più preventivi simultaneamente e potendo valutare più proposte. Attenzione però alle forme di finanziamento non chiare nelle indicazioni di Tan e Taeg o di chi vi richiedere preventivamente delle somme per avviare le pratiche del prestito: questi importi non non sono richiesti a mano da nessuna agenzia, ma vengono pagati insieme agli importi delle rate delle cambiali.
Di chi diffidare
Anche se gli interessi potrebbe essere superiori ad un prestito personale richiesto ad un istituto bancario tradizionale, le agenzie di credito sul web sono mediamente affidabili e lavorano perla maggiore direttamente online, sopratutto se nella vostra città non ci sono sedi alle quale recarvi. Non accettate però proposte di agenzie di credito di privati che NON vogliano firmare documenti cartacei o anche solo inviarvi il contratto online; diffidate sopratutto di chi vi richiede del denaro in anticipo, con le giustificazioni più svariate: sono molti sul web ‘a spacciarsi per finanziatori’, basta leggere commenti e storie postate su siti che lavorano nell’erogazione di prestiti per cattivi pagatori, segnalati Crif o protestati.
Per esempio, con una somma richiesta di 10mila euro: Tan e Taeg medio di 6,40%, il totale da restituire è di circa 13.400 euro con 120 cambiali mensili (10 anni) da 360 euro, e quelle 3.400 euro di interessi e spese amministrative non vi vengono richieste come liquidità, ovvero di essere versate preventivamente, ma le pagherete mensilmente sugli importi delle rate, dilazionate sul piano di ammortamento sottoscritto.
Diffidate dunque di privati o di chi promette facili finanziamenti anche se avete subito un pignoramento: nessuna agenzia presta soldi ‘rischiando di non vedersi rimborsata’. Affidatevi sempre a società che pretendono la sottoscrizione di un contratto con regolamenti e dati certi (Tan e Taeg) e firmate sempre tutto facendovene una copia, in modo da avere sempre una certificazione di ogni pagamento, firma, regola, evitando rivalse e problematiche poi difficili da verificare senza documentazione.