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I commercianti spesso vengono “dimenticati” da banche e finanziarie, e talvolta anche dalle istituzioni. Questa categoria di lavoratori tuttavia si impegna a pagare le tasse periodicamente, provando a ricavare degli utili dalla fatica e dal lavoro svolto. Tuttavia non sempre le cose vanno come speriamo, ed è possibile che avere un’attività ci costi più di quanto non abbiamo preventivato. Come fare in questi casi?
Per evitare di far fallire l’azienda, tornare ad avere un utile e liquidità, o semplicemente per avviare una nuova attività, possiamo ottenere un finanziamento cambializzato. Vediamo di seguito come funziona, e in che modo sottoscriverli.
Chi può richiederli?
I prestiti cambializzati di cui parliamo in questa sede sono finanziamenti destinati alle aziende e alle società. Possono quindi sottoscriverli tutti i lavoratori che sono impegnati nelle ditte individuali, tra cui:
- i lavoratori autonomi possessori di partita iva;
- commercianti e artigiani;
- i piccoli imprenditori;
- i rappresentanti con o senza partita iva;
- coloro che lavorano come freelance;
- i liberi professionisti, di qualsiasi genere;
- le ditte individuali;
- le aziende che sono organizzate in forma societaria o familiare;
- le cooperative;
- S.n.C., società a nome collettivo;
- S.a.S., società in accomandita semplice;
- le società semplici di ogni genere;
- e infine le piccole società di capitali, le S.r.l. o le S.r.l.s.
Visto che queste categorie professionali racchiudono anche più lavoratori, è possibile che il prestito sia richiesto da due o tre soggetti. Tuttavia la firma delle cambiali deve essere di una sola persona, che sarà a capo dell’intero finanziamento. Di solito a svolgere questo ruolo è il legale della ditta o dell’azienda. Una volta inviata la richiesta l’istituto di credito sceglie se erogare o meno il prestito. Se l’esito è positivo poi stabilisce anche l’importo massimo cedibile, il piano di ammortamento, e l’ammontare delle cambiali.
Finalità del prestito
Essendo un prestito non finalizzato, è possibile richiedere il finanziamento con cambiali per diverse ragioni. Non siamo in ogni caso tenuti a giustificare la nostra azione alla banca. Tuttavia nel caso di un prestito cambializzato per aziende e attività il denaro ricevuto dall’istituto di credito deve essere utilizzato per fini professionali. Dovremo reinvestire la somma nell’azienda. Non possiamo quindi usare il denaro per la nostra vita personale! Solo i lavoratori autonomi e i freelance possono ottenere tale privilegio. Tuttavia devono richiedere un prestito cambializzato in forma personale – e non per l’azienda.
Quando il richiedente sigla il contratto di prestito la banca erogatrice può chiedergli la certificazione della finalità del prestito. Ossia dovremo dire come investiremo i soldi richiesti, che saranno erogati a breve sul nostro conto corrente. Sarà necessario quindi avere un buon business plan, ossia un piano per utilizzare i soldi ricevuti in modo tale che la società ne giovi.
Le garanzie richieste
Per avviare la pratica dovremo presentare alla banca erogatrice tutta la nostra documentazione. Tra i vari fogli dovremo fornire anche delle garanzie scritte e certificate – attendibili. Infatti nessuna banca concede prestiti “a scatola chiusa”, ma vuole esser sicura che (in caso di insolvenza) ci sia qualcosa o qualcuno su cui rifarsi – per recuperare la somma erogata con il prestito. Visto che chi ha un’azienda non percepisce busta paga, deve presentare altro genere di documenti.
Nello specifico è richiesto al debitore di:
- avere un’entrata fissa, dimostrabile tramite estratto conto del proprio conto corrente. Questo tipo di garanzia è utile specie ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti;
- possedere un bene di valore, da poter impegnare. In caso di insolvenza la banca entra in possesso dell’oggetto, per il valore del prestito;
- esibire il Tfr, anche se viene conteggiato solo il 20 % della somma accantonata fino al momento della richiesta;
- avere un garante su cui fare affidamento. Questo vale soprattutto per gli autonomi e coloro che lavorano con partita IVA.
Solitamente il garante è il tipo di garanzia più usata in questo tipo di prestiti. Si tratta di una terza persona che si fa carico del debito, in caso di insolvenza da parte del beneficiario del prestito. Ovviamente non tutti possono fare da garante o fideiussore. Questa figura ha un lavoro stabile e fisso, e un’entrata mensile idonea. Possiede dunque tutte quelle caratteristiche che mancano al richiedente. In base alla sua affidabilità economica sarà calcolata la percentuale di rischio, che va a incidere su TAN e TAEG.
In questo caso nelle cambiali troveremo due parti:la prima dedicata ai finanziamenti cambializzati concessi con garante; la seconda invece è dedicata alla possibilità di cedere il debito – per la somma espressa nel documento stesso.
Interessi e costi
Gli interessi sono previsti per ogni tipo di prestito, seppure in forme e percentuali diverse. Nel caso di un prestito cambializzato tali costi possono essere maggiori di quelli previsti per un normale finanziamento. Questo perché viene considerato un prestito rischioso, visto che viene concesso a persone con poche garanzie. Come forma di tutela, la banca applica tassi di interesse maggiorati. Una volta che la banca ha stabilito quanto il richiedente deve pagare per il prestito, spalma questa cifra sulle varie rate mensili. Per capire a quanto ammonta la spesa totale dovremo guardare il TAN, ma soprattutto il TAEG.
- Il TAN, o Tasso Annuo Nominale, è il tasso di interesse puro che viene applicato al prestito. Visto che, come abbiamo detto, il finanziamento cambializzato per le aziende è considerato rischioso, il TAN tende a essere alto. Volendo fare una media si aggira tra il 6,95 % fino ad arrivare al 12 % circa;
- Il TAEG, Tasso Annuo Effettivo Globale, è invece un interesse indicativo. Racchiude e comprende il TAN, ma anche tutte le spese accessorie che sono previste per il finanziamento. Nel caso di un prestito per aziende con cambiali troviamo TAEG che vanno dal 7,02 % fino al 12,05 %.
Le cambiali di per sé non hanno un costo: sono come una sorta di assegno, o bollettino postale. Possiamo trovare questo titolo di credito in tabaccherie che vendono valori bollati. Dovremo poi compilarle secondo quanto stabilito in fase contrattuale. Come abbiamo detto possiamo ottenerle gratuitamente, tuttavia hanno un costo – che riguarda il bollo con il quale dovremo autenticarle. Il loro costo quindi è dell’11 o 12 per mille dell’importo complessivo erogato. Quindi scegliere di risarcire un prestito in questo modo ci farà pagare ancor di più il debito.